Il giorno dopo il grano viene immesso, attraverso pulegge e tubature, nell’impianto molitorio che parte dal primo piano seminterrato. Qui si trovano i laminatoi, cilindri rigati che spezzano e frantumano i chicchi. E sono tanti: ci sono cilindri di rottura e laminatoi di rimacina, perché, ad ogni passaggio, si ottiene un livello di dettaglio maggiore. Il nostro per esempio è un mulino a 14 passaggi (cioè, con 14 laminatoi), vuol dire la macinazione è lunga e lenta. Questo consente non solo una maggiore qualità degli sfarinati ma anche il mantenimento costante della bassa temperatura, così da lasciare inalterate le caratteristiche rganolettiche del grano.